PREMIO SPECIALE In ricordo di Manuel Davide Fabbri
E CALZE DI LANA - BALBONI GIULIANA - FORMIGINE EMILIA ROMAGNA
Premio 400€ targa
Quest’anno la Direzione del Centro Studi Vignola
ha deliberato un premio speciale in ricordo di Fabbri Manuel Davide. Manuel
era mio figlio
sono il Segretario del Centro Studi e coordinatore tecnico del Concorso di Poesia.
Manuel, figlio unico, ci ha lasciati all’età di 44 anni, il nove settembre 2023
dopo aver lottato per tre lunghi anni contro una grave malattia oncologica.
Con mia moglie Piera abbiamo scelto una Poesia tra tutte quelle pervenute nelle tre sezioni
che ci ha riportato alle forti emozioni e pensieri di quel tragico momento.
E CALZE DI LANA
Rammento...
eravamo lì per vestirti
“ci vogliono le calze di lana
c’è freddo in montagna, d’inverno”.
Era la voce della mamma
che guardava smarrita
la tua morte e la sua
e si aggirava
nello spazio ignoto e ostile
che stava diventando la sua casa
“almeno le calze di lana
che non abbia ad avere freddo!”
Rammento...
noi, rallentati, come smarriti
dentro l'ultimo respiro
che avevi rimesso, estenuato, all'inevitabile.
Avere cura del tuo corpo
lavarlo, profumarlo, vestirlo,
era come aprire una parentesi
fra la sofferenza e l’assenza
prima di lasciarci andare al pianto.
Ci sembrava l'unica cosa
che si poteva ancora fare per te.
Per fortuna la mamma,
come sempre la mamma,
ha pensato alle calze di lana.
Nata a Sestola nel 1943, vive a Formigine dove insegna "ginnastica"
(ancora, nonostante l'età) nell'associazione sportiva da lei fondata nel 1987 che si chiama SOLARIS.
Ha una famiglia grande e bella: marito Giordano, 3 figli, 8 nipoti, cani e gatti.
Ama leggere, ama la poesia a cui si accosta giornalmente: è la sua preghiera del mattino.
Scrive poesie e racconti che invia, molto raramente, a qualche concorso.
Ha ricevuto, negli anni, alcuni riconoscimenti sotto forma di targhe,
medaglie, diplomi e pubblicazioni nelle antologie del premio, ma scrive soprattutto
per
coltivare dentro di sé la riflessione,
per avere cura dei suoi pensieri e delle sue emozioni,
a volte per tenere vive le persone che non ci sono più,
come nel caso della poesia "E calze di lana".
L’autrice coglie nell’opera il susseguirsi delle azioni e del pensiero sul da farsi
dopo l’istante dell’ultimo respiro.
Non può esserci una razionalità. In quel momento il cuore e la mente, increduli,
rifiutano ancora la realtà concreta: il freddo del corpo senza alito di vita.
La mamma, sempre la mamma, ricorda che le calze scaldano i piedi e i piedi caldi
scalderanno il corpo per l’ultimo viaggio.
La ripetizione nel ricordare di mettere “le calze di lana” denota con quanto amore e dedizione
si è presa cura dell’amato.
Il freddo della morte è ancora pensato per potere fare qualcosa,
benché lo smarrimento e l’angoscia prenderanno presto il sopravvento,
lasciando spazio a quel vuoto dell’anima;
almeno le “calze di lana” possono lenire quel freddo dell' abbandono.
I genitori di Manuel Davide Fabbri - Piera e Alfio